Curiosità storiche sulla cucina romana

Roma non è fatta solo di monumenti, ma anche di sapori con radici antichissime. Dalle tavole dei patrizi ai banchetti imperiali, la cucina romana racconta storie di impero, innovazione e convivialità. Scopriamo insieme alcune curiosità sorprendenti dietro alcuni dei piatti che ancora oggi celebriamo.

Fonte: https://www.pilgrimaps.com/

1. Il garum: la salsa dei romani

Prodotta fermentando pesce azzurro come le sardine in sale e interiora sotto il sole, il garum era il condimento principe nell’antica Roma, usato come sale liquido e persino nelle ricette dolci. Grazie a una recente analisi di DNA da vasche risalenti a 1.800 anni fa, oggi si conferma che il garum era fatto soprattutto con sardine, ricco in umami e esportato in tutto 

l’Impero e può essere considerato una sorta di ketchup del passato. Era così richiesto che esistevano stabilimenti specializzati nella sua produzione, con una rete commerciale che lo portava fino in Gallia e Britannia.

2. Vino e oenogarum: miscele audaci

Il vino romano era spesso diluito con acqua o addirittura aceto. In alcune varianti pregiate, l’oenogarum, vino vecchio e il garum si fondevano per creare una salsa acidula e saporita, utilizzata come condimento o bevanda intrigante. I romani credevano che bere vino puro fosse da barbari e lo amavano aromatizzato con miele, spezie o petali di rosa.

3. La trippa alla romana, da piatto povero a simbolo

Un tempo nutrimento essenziale per i lavoratori del Mattatoio, la trippa è diventata un pilastro della cucina romana tradizionale, impreziosita da pomodoro, menta fresca e pecorino: una testimonianza di come il “quinto quarto” (frattaglie, interiora e parti meno pregiate) sia diventato arte popolare.

4. Legumi e formaggi: il cuore della tavola popolare

Fagioli, lenticchie, ceci e formaggi di pecora erano alla base della dieta dei plebei. Questi ultimi venivano persino regalati durante i Saturnalia, antiche festività dedicate al dio Saturno dove erano previsti banchetti e scambi di doni, con dediche in versi poetiche e profumati con miele o erbe.

5. Thermopolia e Isicia Omentata: quando il fast food era già romano

Le tabernae servivano pasti veloci soprattutto alle classi lavoratrici. Tra i piatti più curiosi: l’Isicia Omentata, polpette o “burger” di carne, un antenato dell’hamburger moderno, condito con garum e spezie. I thermopolia, veri e propri chioschi con pentole incassate in banconi in muratura, rappresentavano il cuore del pasto veloce per chi non poteva cucinare in casa.

6. Dolce e salato: le ricette più particolari 

I romani amavano combinazioni audaci: patina di pere con uova, miele, pepe e garum; gustum de praecoquis con albicocche speziate in salsa dolce-piccante. Mix che stupiscono il palato moderno. Queste ricette, tramandate da Apicio nel suo “De Re Coquinaria”, erano destinate a sorprendere gli ospiti e riflettevano un gusto per l’esotico e il contrasto dei sapori.

7. Le spezie dell’Impero

Nel Foro Romano sorgeva il “Pepper Warehouse” (Horrea Piperataria), dove venivano stoccati pepe e spezie importate da India ed Egitto, un vero simbolo del potere imperiale e del controllo del commercio di aromi preziosi. Il pepe nero era talmente prezioso da essere usato anche come moneta di scambio e donato come omaggio diplomatico.

8. Pane e socialità

Il pane, nato nel I secolo d.C., era il cibo principale e accompagnava ciascun pasto, proposto in versioni differenziate in base alla classe sociale: integrale, farro, siligineus e persino le gallette. Ad ogni modo a Roma e in tutto l’Impero veniva così assicurato anche ai soldati, marinai nella loro variante personale e ai cittadini più poveri, affinché nessuno rimanesse senza. Le panetterie infatti erano diffusissime e spesso legate a una domus o a una bottega artigianale.

Fonte: https://www.vistanet.it/

Ogni piatto romano conserva echi del passato: un mix di pragmatismo, gusto, fantasia ed economia. Vieni a scoprirne le varianti dell’attualità al Ragno d’Oro, dove la tradizione incontra il sapore della Roma moderna.