I dolci di Pasqua a Roma e nel Lazio

I dolci di Pasqua a Roma e nel Lazio

Il gioioso periodo pasquale si avvicina e con esso le tavole si riempiono di leccornie. In questo articolo vedremo quali sono i dolci di Pasqua a Roma e nel Lazio, che da sempre regalano gusto e colore a questa importante festività rendendola ancora più magica e caratteristica. Pizza dolce romana Anche meglio nota come pizza cresciuta, si tratta non di una vera e propria pizza, ma di una torta alta e soffice, la cui preparazione richiede minimo due giornate e tanta pazienza. Presente anche nella sua versione salata, in questo spazio ci dedicheremo alla descrizione della versione dolce, con il suo particolare gusto alla cannella e la presenza di agrumi canditi.  Ogni famiglia tuttavia dispone del suo asso nella manica per la preparazione di questa pietanza tipica del territorio laziale, infatti in alcune sue versioni possiamo trovare l’anice in semi, la noce moscata e/o liquori come l’alchermes o il maraschino. In ogni sua variante rimane comunque un dolce molto amato e immancabile durante questo periodo festivo.  Pizza sbattuta Arriviamo dunque alla seconda pizza dolce tipica del territorio romano, ma anche in questo caso non si tratta di una vera pizza. La pizza sbattuta prende questo nome dalla sua lavorazione, infatti si tratta di una torta molto soffice e leggera priva di lievito, perfetta per essere accompagnata da creme dolci o uova pasquali al cioccolato. Per darle forma è necessario sbattere le uova e lo zucchero per molto tempo, almeno un’ora, in modo da ottenere un composto spumoso e chiaro al quale di solito si aggiunge un po’ di scorza di limone e zucchero a velo per concludere in bellezza.  Tortano di Pasqua Si tratta di una variante della torta pasquale del basso Lazio, decorata esternamente con una glassa a base d’albume e zucchero chiamata “naspro”, guarnita secondo le proprie preferenze con zuccherini colorati e confettini. Il tortano è un dolce lievitato per ore che, ad esclusione della glassa, rimane poco dolce. Infatti il sapore caratteristico è dato dalla presenza dei semi di anice nell’impasto e il liquore.  Presente anche nella sua variante con forma tipica a ciambella chiamata tortero di Lenola, alla quale solitamente non vengono aggiunti gli zuccherini esterni.  Torta Pasqualina Verso Anagni troviamo invece la torta pasqualina, simile a una crostata farcita: questo tipico dolce della Ciociaria presenta una frolla esterna fragrante e un morbido ripieno di ricotta, rhum e alchermes.   In conclusione, quando la Pasqua si avvicina il Lazio viene travolto dai sapori e gli odori di questi splendidi dolci, parte integrante della tradizione. Infatti, quelli da noi elencati in questo articolo sono solamente alcuni tra i più conosciuti, ma vi invitiamo a esplorare questa regione ricca di storia e cultura per scovare altre varianti, simili negli ingredienti ma diverse nella forma e nella storia.

Le verdure di marzo

le verdure di marzo

La primavera è in arrivo e con essa una piacevole aria di cambiamento, che si riflette anche nella scelta delle materie prime. In questo articolo andremo a vedere quali sono le verdure di Marzo e in che modo possono essere usate in cucina. Carciofi Popolari nella cucina romana, i carciofi sono tra i protagonisti assoluti di questa stagione. Con il loro gusto inconfondibile, possiedono molti effetti benefici per diverse aree del corpo umano. Sono infatti ricchi di fibre e contribuiscono alla regolarità intestinale favorendo la digestione. In aggiunta contengono potassio, sostengono la salute cardiovascolare e rafforzano il sistema immunitario grazie alla presenza di vitamina A, B e C e K. Versatili e gustosi li troviamo in tante ricette e a Roma non si può non provare la loro celebre variante “alla Giudia” la quale prevede una croccante frittura, che li rende perfetti sia come antipasto che come contorno o secondo di verdura. Per scoprire di più sull’importanza di questa verdura nella tradizione romana leggi il nostro articolo dedicato! Asparagi Ricchi d’acqua, vitamine A, C e E e sali minerali, poveri di grassi e privi di colesterolo, gli asparagi si fanno spazio in primavera, pronti più che mai a rendere gustosissime molte delle vostre pietanze. Così come i loro cugini carciofi, sono un alimento da introdurre nella propria dieta per i numerosi benefici che sono in grado di apportare alla vostra salute. Come anticipato poc’anzi, questa verdura ha un importante potere diuretico che la rende particolarmente consigliabili per chi soffre di pressione alta e problemi di cuore; inoltre è molto importante per la salute dei muscoli e contribuisce a contrastare la formazione di cellulite. A Roma gli asparagi sono un ingrediente essenziale per la corretta riuscita della Vignarola Romana: si tratta di un tipico piatto a base di ortaggi freschi tra cui troviamo anche i già citati carciofi, insieme a fave, piselli e lattuga romana. Per gli amanti dei sapori forti è possibile arricchirla con del guanciale e una sfumata di vino. Questa ricetta è perfetta come contorno, secondo o si presta bene anche come un valido condimento per la pasta. Verdure amare Tra le verdure di stagione troviamo anche quelle amare, come la cicoria o le puntarelle. Queste portano con sé una notevole quantità di proprietà benefiche: sono utili per la regolazione delle quantità di zucchero nel sangue, nella digestione e contro la stitichezza, essenziali per il corretto funzionamento del fegato, rafforzano il sistema immunitario e sono ricche di vitamine, minerali e antiossidanti.  Ma come si comportano in cucina? Le verdure amare primaverili sono ideali come contorno, leggermente ripassate in padella o alla griglia con un goccio d’olio in grado di esaltare il loro gusto unico e pungente, ma è possibile trovarle in molte ricette o in abbinamento ad altre materie prime come accade con le acciughe nel caso della tipica insalata romana di puntarelle.  Vi aspettiamo tutti i giorni al Ragno D’Oro dove potrai gustare alcune di queste ricette che ogni giorno prepariamo con tutto l’amore e la cura prevista dalla tradizionale cucina romana.  Contattaci subito per prenotare il tuo tavolo!

Giubileo 2025: Roma si rinnova per accogliere il mondo

giubileo_2025

Con l’avvicinarsi del Giubileo 2025, Roma ha intrapreso una trasformazione per accogliere i milioni di pellegrini e turisti attesi. Lavori di riqualificazione urbana sono stati completati in diverse aree strategiche della città, rendendo la Capitale più vivibile, accessibile e sostenibile.  Tra gli interventi più significativi vi sono la pedonalizzazione di Via Ottaviano e Piazza Risorgimento, che ora offrono ampi spazi per passeggiare, nuove aree verdi e arredi urbani moderni. Inoltre, Piazza Pia è stata trasformata in una vasta piazza pedonale che connette Castel Sant’Angelo a San Pietro, regalando ai visitatori un ambiente di straordinaria bellezza storica e architettonica. La città ha migliorato anche i trasporti pubblici e l’accessibilità pedonale con nuovi marciapiedi e infrastrutture per abbattere le barriere architettoniche, promuovendo una mobilità sostenibile. Questi interventi fanno parte di un progetto più ampio che punta a valorizzare il patrimonio storico e culturale di Roma, integrandolo con esigenze moderne di vivibilità e sostenibilità. L’Osteria Ragno d’Oro nel cuore del rinnovato quartiere Prati Nel cuore del quartiere Prati, a pochi passi da Via Ottaviano e da San Pietro, l’Osteria Ragno d’Oro è il luogo ideale per immergersi nei sapori della tradizione romana prima o dopo una passeggiata tra le opere della città. La nostra struttura offre un’atmosfera calorosa e accogliente, perfetta per famiglie, gruppi di amici o turisti che desiderano assaporare piatti iconici della cucina locale, come l’amatriciana, i saltimbocca alla romana e tante altre specialità. Grazie alla posizione strategica, l’osteria è facilmente raggiungibile da turisti e romani che vogliono godere della vivacità di un quartiere, ora più bello che mai. Il nostro staff è pronto a farvi sentire a casa, con un servizio attento e piatti che celebrano la cucina romana in tutta la sua autenticità. Passate a trovarci in Via Silla 26, oppure prenotate al numero 06 321 2362. Vi aspettiamo per vivere insieme un’esperienza gastronomica indimenticabile, nel cuore della Roma del Giubileo 2025!

Piatti natalizi romani: come trovarli nella tradizione

piatti tipici natalizi

Il Natale si avvicina e come ogni anno è buona tradizione passare questi momenti in famiglia, davanti ad una grande tavola apparecchiata a dovere, circondati da tombole, risate e parenti.  A Roma c’è una lunga tradizione di prelibatezze culinarie che proprio non possono mancare e, sebbene ormai esistano molte rivisitazioni, queste origini mantengono salde le loro radici in ancora molte abitazioni.  In questo articolo vi parleremo degli inimitabili piatti natalizi romani, preparatevi ad avere l’acquolina in bocca!   Il cenone della Vigilia Come da tradizione, la carne è abolita il 24 Dicembre, ma non temete: per l’occasione la cucina romana prevede comunque degli ottimi piatti a base sia di pesce che di verdure.  Partendo con gli antipasti non può di certo mancare la frittura, solitamente di broccoli e carciofi, elementi presenti in ogni declinazione nei piatti romani, mentre per il pesce troviamo la frittura di calamari e talvolta anche di gamberi (spesso presentata anche come secondo piatto) e la frittura di baccalà.  Un piatto tipico e immancabile è poi il brodo di arzilla con pasta e broccoli: un pesce non così frequentemente usato ma che è tuttavia molto apprezzato in questo pasto così caldo, corposo e gustoso, in grado di mettere d’accordo grandi e piccini. Segue poi come primo un bel piatto di spaghetti alle vongole veraci.   Come contorno invece vediamo protagonista l’insalata di puntarelle con condimento di aglio, olio e filetti di acciuga i quali rendono questa verdura particolarmente apprezzata e adatta all’accompagnamento dei piatti sopracitati, o per chi ha ancora spazio per qualcosa di meno leggero anche broccoletti e cicoria ripassati rimangono sempre un’ottima opzione. Il pranzo di Natale C’è solamente una portata che può aprire le danze del pranzo del 25 Dicembre: la stracciatella. Non di certo un gusto di gelato, si tratta altresì di un brodo di carne (solitamente gallina) con uovo sbattuto, pepe, sale, parmigiano, noce moscata e scorza di limone in grado di attribuirgli un sapore unico e speziato.  Tra i primi troviamo invece i cannelloni al forno con ripieno di carne o ricotta e spinaci a seconda dei gusti, lasagne o fettuccine all’uovo, rigorosamente fatte in casa, con ragù di carne.  Un secondo piatto che non può assolutamente mancare sono le costolette di abbacchio fritte, o in alternativa per chi vuole diminuire la quantità di cibi fritti, l’abbacchio allo scottadito con contorno di patate al forno.  I dolci natalizi Pensavate fosse finita qui? Chiaramente no e non potevamo di certo tralasciare i dolci.  Tra i più antichi troviamo il pangiallo, che trova le sue origini nell’Antica Roma e più precisamente durante l’età imperiale, ottenuto tramite l’impasto di frutta secca, miele e cedro candito, scorza di arancia e limone, sottoposto poi a cottura e ricoperto da uno strato di pastella. C’è poi similmente il panpepato, composto anch’esso da frutta secca, arancia e aggiunta di cacao o per gli amanti dei biscotti secchi i tozzetti romani, simili ai cantucci, composti da frutta secca e spezie varie come la cannella.   Il Natale senza del buon cibo in tavola non è sicuramente la stessa cosa, avere la possibilità di gustare queste prelibatezze circondati dal calore degli affetti è ciò che contribuisce a rendere questa festa così magica. Speriamo di avervi ispirato con questi piatti natalizi romani!  Vi aspettiamo al Ragno d’Oro!  

L’estate di San Martino: tra tradizione e gusto

Ogni anno, l’11 novembre, Roma celebra una tradizione che affonda le radici nel passato: quella della vendemmia e del vino novello, che proprio in questa data inizia a essere stappato e condiviso nelle osterie della città. La festa di San Martino, patrono dei contadini e dei vinai, non è solo una ricorrenza religiosa, ma anche un’occasione per godere della bellezza della città in un quadro autunnale in cui si intrecciano tradizione, buon cibo e un inaspettato tepore fuori stagione. Con un cielo azzurro, il termometro che sfiora i 20 gradi e l’odore invitante di caldarroste per le vie della capitale, i romani si apprestano a godersi al meglio il bel tempo prima dell’arrivo del freddo.  Perchè viene definita “L’estate di San Martino”? «L’estate di San Martino dura tre giorni e un pochinino» Tra le storie più celebri della figura del santo, indubbiamente si ricorda quella de “l’estate di San Martino”.  Secondo la leggenda, San Martino stava viaggiando attraverso la Gallia durante una giornata particolarmente fredda e tempestosa. Mentre si trovava nei pressi della città di Amiens, incontrò un mendicante tremante dal freddo. Vedendo la sua sofferenza, Martino, che all’epoca era un soldato romano, decise di strappare metà del suo mantello per coprire il povero uomo. Questo gesto di generosità improvvisa, cambiò la sorte di entrambi: subito dopo aver condiviso il mantello con il mendicante, la tempesta si placò, la pioggia cessò e il cielo si schiarì, facendo posto a un raggio di sole che riscaldò l’ambiente.  L’11 novembre, così, è simbolicamente connesso alla gioia di un’ultima festa prima dell’arrivo dell’inverno che segna la fine di un ciclo. Le sagre, le fiere e le celebrazioni in onore di San Martino sono momenti di condivisione, legati a un clima favorevole che invoglia la partecipazione alle attività all’aperto. Cosa fare a Roma «A San Martino ogni mosto diventa vino»  Una visita al Vaticano può essere il punto culminante di una giornata alla scoperta di Roma. Dopo aver ammirato la maestosità di San Pietro, puoi passeggiare lungo le strade del Borgo e immergerti nella Roma papalina, ricca di storia e tradizioni secolari. Se San Pietro è la spiritualità, i Musei Vaticani sono la ricchezza artistica. Con una delle collezioni d’arte più prestigiose del mondo, i musei ospitano opere che spaziano dall’arte antica alla rinascimentale, dai reperti egizi alle sculture romane. I sapori autentici sono parte integrante del viaggio: nel cuore della nostra osteria, ogni piatto racconta la storia di Roma, ma l’esperienza diventa ancora più ricca quando i piatti sono accompagnati dai vini locali che esaltano ogni singola portata. Quale miglior modo per celebrare la festa di San Martino? Ti invitiamo a scoprire la nostra carta dei vini, perfetti per accompagnare i piatti tipici della nostra tradizione. Il vino non è solo una bevanda, ma un viaggio che completa e arricchisce ogni specialità! Vieni a trovarci, prenota il tuo tavolo e rendi la tua giornata memorabile!