Il Festival del Cinema di Roma: cuore pulsante d’autunno

Ogni autunno Roma si accende di luci, tappeti rossi e cinefili da tutto il mondo: dal 15 al 26 ottobre 2025 c’è la 20ª edizione della Festa del Cinema di Roma, un evento internazionale che trasforma la Capitale in palcoscenico sotto le stelle. Ma cosa c’entra un’osteria romana come la nostra con il cinema? Molto più di quanto immagini. Questo periodo rappresenta un’occasione perfetta per coniugare cultura, atmosfera e piacere del palato, per chi ama sedersi in una sala e poi sedersi a tavola. Il Festival Il Festival del Cinema, che si tiene all’Auditorium Parco della Musica, ha ospitato numerose sale di proiezione, eventi correlati, red carpet e incontri con autori e attori. Quest’anno, la Festa ha compiuto 20 anni: un anniversario celebrato con una programmazione ricca: oltre 150 titoli tra film, documentari, retrospettive, eventi “Best of” e proiezioni speciali. Partiti il 15 ottobre con “La vita va così” di Riccardo Milani, si è chiuderà  il 26 del mese. Il festival non resta confinato alla zona dell’Auditorium: gli eventi complementari si estendono in altri spazi culturali della città, coinvolgendo quartieri, sale d’arte, mostre e installazioni. Risulta chiaro che chi viene a Roma per il festival non cerca solo proiezioni, ma anche l’esperienza del “vivere Roma” e questo apre spazio al dialogo tra cinema e cibo. Cinema e cibo: una scena da vivere insieme Dopo una serata al cinema, non c’è nulla che scaldi il cuore come un piatto tipico romano. Un’amatriciana fumante, una carbonara ben tirata o un piatto stagionale con funghi: tutti offrono quel senso di radicamento, territorialità e convivialità che manca all’esperienza cinematografica in solitaria. Il cinema fa viaggiare, emozionare, riflettere. Il cibo fa la stessa cosa: ogni piatto ha una storia, un’origine, una cultura. Proporre piatti tipici è come offrire al pubblico una “scena extra”, un momento immersivo oltre la sala di proiezione. Consigli pratici per i visitatori del festival Il nostro locale si trova nel quartiere Prati: una posizione comoda per chi arriva da varie zone centrali. Prenota prima: nei giorni del festival molte sale, ristoranti e locali saranno pieni. Offriamo piatti caldi, tradizionali e porzioni “giuste” per chi non desidera mangiare in modo pesante prima di tornare in hotel o proseguire la serata. Se in questo periodo ti trovi a Roma per il Festival del Cinema, non lasciare che l’esperienza finisca alla sala cinematografica. Vieni a pranzo o a cena da Il Ragno D’Oro: ti aspettiamo con piatti tipici romani, atmosfera calorosa e la voglia di trasformare una serata di cinema in un ricordo indimenticabile. Prenota il tuo tavolo o chiedici il piatto di stagione da gustare mentre ti lasci ispirare dal grande schermo!

Curiosità storiche sulla cucina romana

Roma non è fatta solo di monumenti, ma anche di sapori con radici antichissime. Dalle tavole dei patrizi ai banchetti imperiali, la cucina romana racconta storie di impero, innovazione e convivialità. Scopriamo insieme alcune curiosità sorprendenti dietro alcuni dei piatti che ancora oggi celebriamo. 1. Il garum: la salsa dei romani Prodotta fermentando pesce azzurro come le sardine in sale e interiora sotto il sole, il garum era il condimento principe nell’antica Roma, usato come sale liquido e persino nelle ricette dolci. Grazie a una recente analisi di DNA da vasche risalenti a 1.800 anni fa, oggi si conferma che il garum era fatto soprattutto con sardine, ricco in umami e esportato in tutto  l’Impero e può essere considerato una sorta di ketchup del passato. Era così richiesto che esistevano stabilimenti specializzati nella sua produzione, con una rete commerciale che lo portava fino in Gallia e Britannia. 2. Vino e oenogarum: miscele audaci Il vino romano era spesso diluito con acqua o addirittura aceto. In alcune varianti pregiate, l’oenogarum, vino vecchio e il garum si fondevano per creare una salsa acidula e saporita, utilizzata come condimento o bevanda intrigante. I romani credevano che bere vino puro fosse da barbari e lo amavano aromatizzato con miele, spezie o petali di rosa. 3. La trippa alla romana, da piatto povero a simbolo Un tempo nutrimento essenziale per i lavoratori del Mattatoio, la trippa è diventata un pilastro della cucina romana tradizionale, impreziosita da pomodoro, menta fresca e pecorino: una testimonianza di come il “quinto quarto” (frattaglie, interiora e parti meno pregiate) sia diventato arte popolare. 4. Legumi e formaggi: il cuore della tavola popolare Fagioli, lenticchie, ceci e formaggi di pecora erano alla base della dieta dei plebei. Questi ultimi venivano persino regalati durante i Saturnalia, antiche festività dedicate al dio Saturno dove erano previsti banchetti e scambi di doni, con dediche in versi poetiche e profumati con miele o erbe. 5. Thermopolia e Isicia Omentata: quando il fast food era già romano Le tabernae servivano pasti veloci soprattutto alle classi lavoratrici. Tra i piatti più curiosi: l’Isicia Omentata, polpette o “burger” di carne, un antenato dell’hamburger moderno, condito con garum e spezie. I thermopolia, veri e propri chioschi con pentole incassate in banconi in muratura, rappresentavano il cuore del pasto veloce per chi non poteva cucinare in casa. 6. Dolce e salato: le ricette più particolari  I romani amavano combinazioni audaci: patina di pere con uova, miele, pepe e garum; gustum de praecoquis con albicocche speziate in salsa dolce-piccante. Mix che stupiscono il palato moderno. Queste ricette, tramandate da Apicio nel suo “De Re Coquinaria”, erano destinate a sorprendere gli ospiti e riflettevano un gusto per l’esotico e il contrasto dei sapori. 7. Le spezie dell’Impero Nel Foro Romano sorgeva il “Pepper Warehouse” (Horrea Piperataria), dove venivano stoccati pepe e spezie importate da India ed Egitto, un vero simbolo del potere imperiale e del controllo del commercio di aromi preziosi. Il pepe nero era talmente prezioso da essere usato anche come moneta di scambio e donato come omaggio diplomatico. 8. Pane e socialità Il pane, nato nel I secolo d.C., era il cibo principale e accompagnava ciascun pasto, proposto in versioni differenziate in base alla classe sociale: integrale, farro, siligineus e persino le gallette. Ad ogni modo a Roma e in tutto l’Impero veniva così assicurato anche ai soldati, marinai nella loro variante personale e ai cittadini più poveri, affinché nessuno rimanesse senza. Le panetterie infatti erano diffusissime e spesso legate a una domus o a una bottega artigianale. Ogni piatto romano conserva echi del passato: un mix di pragmatismo, gusto, fantasia ed economia. Vieni a scoprirne le varianti dell’attualità al Ragno d’Oro, dove la tradizione incontra il sapore della Roma moderna.

Estate a Roma: gli eventi imperdibili della capitale

Quando il sole cala, la capitale si illumina e diventa un palcoscenico che ospita attività e attrazioni in grado di accontentare grandi e piccini.  In questo articolo ti parleremo dell’estate a Roma e degli eventi imperdibili di questa stagione! Tevere Expo Proprio sulle sponde del Lungotevere tra Ponte Sublicio e Ponte Sisto, questo evento si presenta come una vera e propria tradizione dell’estate romana. Musica, luci, giochi e colori animano questa zona, già nota per la sua vitalità e bellezza senza tempo.  Il Tevere Expo è un evento a ingresso gratuito, al quale potrai accedere ogni sera fino al 24 Agosto 2025, dalle ore 19:00 alle 2:00. Troverai stand artigianali e gastronomici, concerti dal vivo, talk culturali, spettacoli e allestimenti luminosi perfetti per le tue foto e video ricordo da condividere sulle piattaforme social.  Raggiungibile tramite tram 8 o bus 23, H, 280 nel cuore di Trastevere.               Testaccio Estate Nel cuore del quartiere Testaccio, la Città dell’Altra Economia ospita un festival urbano che unisce musica live, cultura e arte, food e cinema ad ingresso gratuito sotto le stelle. Potrai approfittarne fino al 30 settembre 2025 e il programma è veramente vasto e ricco di esperienze da non perdere. Perfetto sia per i giovani in cerca di serate entusiasmanti che per le famiglie con bambini, grazie all’apposita area giochi e relax. Sono previsti DJ set, live band e stand-up comedy e proiezioni quotidiane di film classici e d’autore. Questo evento è facilmente raggiungibile dalla fermata della metro B Piramide, camminando per circa 10 minuti o prendendo il bus 170 e tram 3.                 Cinema all’aperto Rimanendo a tema cinema, la città di Roma ospita decine di rassegne diffuse tra ville storiche, parchi e piazze. Tra le location più amate dove poter immergersi in questa attività, ci sono: Casa del Cinema a Villa Borghese – raggiungibile tramite metro A, Spagna Parco degli Acquedotti – raggiungibile tramite metro A, Subaugusta Piazza San Cosimato (Trastevere) – raggiungibile tramite tram 8 Film italiani, internazionali, in lingua originale o per famiglie: l’atmosfera è magica, specialmente nei luoghi verdi come il Parco della Cervelletta o il Parco di Tor Sapienza. Un consiglio: porta un telo o una sedia pieghevole e goditi al meglio la serata, sotto le stelle!               Peter Pan – Never Stop Dreaming (This Is Wonderland) Perfetta per i bambini, le famiglie e chi ama sognare in generale, il Giardino delle Cascate del Laghetto dell’EUR ospita, fino al 2 novembre 2025, una nuova tappa di “This Is Wonderland” con il nuovissimo parco a tema Peter Pan.  Per questo evento è necessario un biglietto d’ingresso, disponibile per diverse fasce orarie che potete consultare sul sito ufficiale. Qui assisterai a spettacoli a tema, giochi in grado di coinvolgere persone di ogni età e approfittare della zona food e relax in un ambiente fatato e suggestivo, ideale per chi ama immortalare certi momenti.  Raggiungibile a 5 minuti a piedi dalla fermata della metro B Palasport o tramite i bus 714 e 766.               Eventi culturali La tradizionale estate romana propone un calendario ricco di eventi culturali, artistici e musicali in tutte le zone della città, anche quelle meno centrali, da giugno a settembre. Tra le attività principali meritano una menzione: le mostre al MACRO, al Mattatoio e al Palazzo delle Esposizioni; performance live nei parchi e nei cortili; ingressi serali nei musei comunali; visita serale alla Villa di Massenzio sull’Appia Antica, per un mix perfetto tra storia e magia sotto le stelle.               Che tu stia cercando idee per una serata romantica a Roma, un’uscita in famiglia, o semplicemente un modo per vivere la città anche d’estate, questi eventi ti faranno riscoprire il fascino eterno della capitale. Non servono lunghe partenze: basta un tramonto sul Tevere o una proiezione tra gli alberi per sentirsi altrove. Hai già scelto dove andare? Salva questa guida e condividila con chi cerca ispirazione per le serate estive a Roma. Nel frattempo ti ricordiamo che ti aspettiamo al Ragno D’Oro da settembre!

Curiosità che non sapevi sul quartiere Prati

Ad oggi il quartiere Prati è uno dei luoghi più affollati e storici di Roma, colmo di arte e tradizione. Eppure, questo luogo cela alcune curiosità inaspettate. Oggi siamo qui per condividerle in questo articolo! Le origini del nome Fino al 1883, questa zona oggi nota come quartiere Prati, comprendeva dei vastissimi campi coltivati e naturali, paludi che solamente successivamente sono state bonificate e qualche casale agricolo isolato, mentre nell’ancora più antica epoca romana era comune trovare canneti e vigneti, proprietà di Domizia.  Un tempo chiamato “Prati di Castello” in riferimento alla vicinanza al famosissimo Castel Sant’Angelo, da questo mantiene attualmente il suo nome “Prati”, simbolo di ciò che era in antichità.  Con la presa di Roma nel 1870 e il successivo Piano del 1883, quest’ampia area naturale è stata urbanizzata ed edificata per arrivare a ciò che ci è familiare nell’attualità, con la costituzione ufficiale del rione nell’agosto del 1921. Prati: in origine un quartiere laico Oggi, quando pensiamo a questo iconico quartiere romano, siamo abituati ad associarlo ai grandi gruppi di turisti e religiosi che colorano le strade, mossi dalla loro fede e dalla volontà di visitare i punti di culto del Cristianesimo, fiorenti in questa specifica zona. Vi stupirà forse sapere che, a seguito dell’ordinanza del 1883, la Giunta Comunale di Roma indicò una predisposizione molto specifica per la nuova urbanizzazione della zona: era fondamentale che la visione della cupola di San Pietro venisse ostacolata con qualsiasi mezzo.  Questo è spiegato dal fatto che quell’epoca storica era caratterizzata da tensioni tra lo Stato e la Chiesa; siamo infatti nell’Italia post-unitaria e non era un segreto la diffusa presa di posizione contro il clero. È così che questa zona prese l’incarico di ospitare le strutture amministrative e militari del Regno d’Italia, basta infatti notare come i nomi delle vie facciano ancora riferimento ai grandi condottieri, figure letterarie e laiche ed eroi del Risorgimento dai quali prende il nome la storica piazza. Le differenze tra ieri e oggi Da un’area di sconfinato verde a una zona elegante e colma di sapere, dall’antico alla modernità che si respira adesso. Ad oggi e rispetto al passato, il Rione Prati è una zona sempre più commerciale e turistica, piena di attrazioni culturali e legate all’intrattenimento in senso più vasto, come i tanti mercati tra cui spicca il Mercato Trionfale, che contribuiscono ad animare le vie o edifici che ospitano organi di importanza nazionale, come la Corte di Cassazione in Piazza Cavour. Chiaro è come la sua economia non si basi più sul mero aspetto agricolo.  A livello edilizio invece si può osservare come se un tempo c’era più irregolarità, con uno stile Liberty predominante ed edifici di dimensioni differenti, oggi invece lo stile che lo caratterizza è umbertino, con forti geometrie e simmetrie che gli conferiscono la sua iconica eleganza. Queste differenze odierne gli conferiscono un valore immobiliare prestigioso, decisamente da non sottovalutare.   È sicuramente molto interessante scoprire come a volte ciò a cui siamo abituati può nascondere delle origini pressoché opposte. Speriamo di avervi dato qualche spunto culturale in più con questo articolo, da ricordare la prossima volta che deciderete di immergervi nelle strade di uno dei rioni più popolosi della splendida città di Roma. E se nel passeggiare vi verrà un certo languorino, ricordate che noi del Ragno D’Oro vi aspettiamo a braccia aperte tutti i giorni in Via Silla 26. Contattateci ora per prenotare il vostro tavolo!

I dolci di Pasqua a Roma e nel Lazio

I dolci di Pasqua a Roma e nel Lazio

Il gioioso periodo pasquale si avvicina e con esso le tavole si riempiono di leccornie. In questo articolo vedremo quali sono i dolci di Pasqua a Roma e nel Lazio, che da sempre regalano gusto e colore a questa importante festività rendendola ancora più magica e caratteristica. Pizza dolce romana Anche meglio nota come pizza cresciuta, si tratta non di una vera e propria pizza, ma di una torta alta e soffice, la cui preparazione richiede minimo due giornate e tanta pazienza. Presente anche nella sua versione salata, in questo spazio ci dedicheremo alla descrizione della versione dolce, con il suo particolare gusto alla cannella e la presenza di agrumi canditi.  Ogni famiglia tuttavia dispone del suo asso nella manica per la preparazione di questa pietanza tipica del territorio laziale, infatti in alcune sue versioni possiamo trovare l’anice in semi, la noce moscata e/o liquori come l’alchermes o il maraschino. In ogni sua variante rimane comunque un dolce molto amato e immancabile durante questo periodo festivo.  Pizza sbattuta Arriviamo dunque alla seconda pizza dolce tipica del territorio romano, ma anche in questo caso non si tratta di una vera pizza. La pizza sbattuta prende questo nome dalla sua lavorazione, infatti si tratta di una torta molto soffice e leggera priva di lievito, perfetta per essere accompagnata da creme dolci o uova pasquali al cioccolato. Per darle forma è necessario sbattere le uova e lo zucchero per molto tempo, almeno un’ora, in modo da ottenere un composto spumoso e chiaro al quale di solito si aggiunge un po’ di scorza di limone e zucchero a velo per concludere in bellezza.  Tortano di Pasqua Si tratta di una variante della torta pasquale del basso Lazio, decorata esternamente con una glassa a base d’albume e zucchero chiamata “naspro”, guarnita secondo le proprie preferenze con zuccherini colorati e confettini. Il tortano è un dolce lievitato per ore che, ad esclusione della glassa, rimane poco dolce. Infatti il sapore caratteristico è dato dalla presenza dei semi di anice nell’impasto e il liquore.  Presente anche nella sua variante con forma tipica a ciambella chiamata tortero di Lenola, alla quale solitamente non vengono aggiunti gli zuccherini esterni.  Torta Pasqualina Verso Anagni troviamo invece la torta pasqualina, simile a una crostata farcita: questo tipico dolce della Ciociaria presenta una frolla esterna fragrante e un morbido ripieno di ricotta, rhum e alchermes.   In conclusione, quando la Pasqua si avvicina il Lazio viene travolto dai sapori e gli odori di questi splendidi dolci, parte integrante della tradizione. Infatti, quelli da noi elencati in questo articolo sono solamente alcuni tra i più conosciuti, ma vi invitiamo a esplorare questa regione ricca di storia e cultura per scovare altre varianti, simili negli ingredienti ma diverse nella forma e nella storia.

Le verdure di marzo

le verdure di marzo

La primavera è in arrivo e con essa una piacevole aria di cambiamento, che si riflette anche nella scelta delle materie prime. In questo articolo andremo a vedere quali sono le verdure di Marzo e in che modo possono essere usate in cucina. Carciofi Popolari nella cucina romana, i carciofi sono tra i protagonisti assoluti di questa stagione. Con il loro gusto inconfondibile, possiedono molti effetti benefici per diverse aree del corpo umano. Sono infatti ricchi di fibre e contribuiscono alla regolarità intestinale favorendo la digestione. In aggiunta contengono potassio, sostengono la salute cardiovascolare e rafforzano il sistema immunitario grazie alla presenza di vitamina A, B e C e K. Versatili e gustosi li troviamo in tante ricette e a Roma non si può non provare la loro celebre variante “alla Giudia” la quale prevede una croccante frittura, che li rende perfetti sia come antipasto che come contorno o secondo di verdura. Per scoprire di più sull’importanza di questa verdura nella tradizione romana leggi il nostro articolo dedicato! Asparagi Ricchi d’acqua, vitamine A, C e E e sali minerali, poveri di grassi e privi di colesterolo, gli asparagi si fanno spazio in primavera, pronti più che mai a rendere gustosissime molte delle vostre pietanze. Così come i loro cugini carciofi, sono un alimento da introdurre nella propria dieta per i numerosi benefici che sono in grado di apportare alla vostra salute. Come anticipato poc’anzi, questa verdura ha un importante potere diuretico che la rende particolarmente consigliabili per chi soffre di pressione alta e problemi di cuore; inoltre è molto importante per la salute dei muscoli e contribuisce a contrastare la formazione di cellulite. A Roma gli asparagi sono un ingrediente essenziale per la corretta riuscita della Vignarola Romana: si tratta di un tipico piatto a base di ortaggi freschi tra cui troviamo anche i già citati carciofi, insieme a fave, piselli e lattuga romana. Per gli amanti dei sapori forti è possibile arricchirla con del guanciale e una sfumata di vino. Questa ricetta è perfetta come contorno, secondo o si presta bene anche come un valido condimento per la pasta. Verdure amare Tra le verdure di stagione troviamo anche quelle amare, come la cicoria o le puntarelle. Queste portano con sé una notevole quantità di proprietà benefiche: sono utili per la regolazione delle quantità di zucchero nel sangue, nella digestione e contro la stitichezza, essenziali per il corretto funzionamento del fegato, rafforzano il sistema immunitario e sono ricche di vitamine, minerali e antiossidanti.  Ma come si comportano in cucina? Le verdure amare primaverili sono ideali come contorno, leggermente ripassate in padella o alla griglia con un goccio d’olio in grado di esaltare il loro gusto unico e pungente, ma è possibile trovarle in molte ricette o in abbinamento ad altre materie prime come accade con le acciughe nel caso della tipica insalata romana di puntarelle.  Vi aspettiamo tutti i giorni al Ragno D’Oro dove potrai gustare alcune di queste ricette che ogni giorno prepariamo con tutto l’amore e la cura prevista dalla tradizionale cucina romana.  Contattaci subito per prenotare il tuo tavolo!

Giubileo 2025: Roma si rinnova per accogliere il mondo

giubileo_2025

Con l’avvicinarsi del Giubileo 2025, Roma ha intrapreso una trasformazione per accogliere i milioni di pellegrini e turisti attesi. Lavori di riqualificazione urbana sono stati completati in diverse aree strategiche della città, rendendo la Capitale più vivibile, accessibile e sostenibile.  Tra gli interventi più significativi vi sono la pedonalizzazione di Via Ottaviano e Piazza Risorgimento, che ora offrono ampi spazi per passeggiare, nuove aree verdi e arredi urbani moderni. Inoltre, Piazza Pia è stata trasformata in una vasta piazza pedonale che connette Castel Sant’Angelo a San Pietro, regalando ai visitatori un ambiente di straordinaria bellezza storica e architettonica. La città ha migliorato anche i trasporti pubblici e l’accessibilità pedonale con nuovi marciapiedi e infrastrutture per abbattere le barriere architettoniche, promuovendo una mobilità sostenibile. Questi interventi fanno parte di un progetto più ampio che punta a valorizzare il patrimonio storico e culturale di Roma, integrandolo con esigenze moderne di vivibilità e sostenibilità. L’Osteria Ragno d’Oro nel cuore del rinnovato quartiere Prati Nel cuore del quartiere Prati, a pochi passi da Via Ottaviano e da San Pietro, l’Osteria Ragno d’Oro è il luogo ideale per immergersi nei sapori della tradizione romana prima o dopo una passeggiata tra le opere della città. La nostra struttura offre un’atmosfera calorosa e accogliente, perfetta per famiglie, gruppi di amici o turisti che desiderano assaporare piatti iconici della cucina locale, come l’amatriciana, i saltimbocca alla romana e tante altre specialità. Grazie alla posizione strategica, l’osteria è facilmente raggiungibile da turisti e romani che vogliono godere della vivacità di un quartiere, ora più bello che mai. Il nostro staff è pronto a farvi sentire a casa, con un servizio attento e piatti che celebrano la cucina romana in tutta la sua autenticità. Passate a trovarci in Via Silla 26, oppure prenotate al numero 06 321 2362. Vi aspettiamo per vivere insieme un’esperienza gastronomica indimenticabile, nel cuore della Roma del Giubileo 2025!

Piatti natalizi romani: come trovarli nella tradizione

piatti tipici natalizi

Il Natale si avvicina e come ogni anno è buona tradizione passare questi momenti in famiglia, davanti ad una grande tavola apparecchiata a dovere, circondati da tombole, risate e parenti.  A Roma c’è una lunga tradizione di prelibatezze culinarie che proprio non possono mancare e, sebbene ormai esistano molte rivisitazioni, queste origini mantengono salde le loro radici in ancora molte abitazioni.  In questo articolo vi parleremo degli inimitabili piatti natalizi romani, preparatevi ad avere l’acquolina in bocca!   Il cenone della Vigilia Come da tradizione, la carne è abolita il 24 Dicembre, ma non temete: per l’occasione la cucina romana prevede comunque degli ottimi piatti a base sia di pesce che di verdure.  Partendo con gli antipasti non può di certo mancare la frittura, solitamente di broccoli e carciofi, elementi presenti in ogni declinazione nei piatti romani, mentre per il pesce troviamo la frittura di calamari e talvolta anche di gamberi (spesso presentata anche come secondo piatto) e la frittura di baccalà.  Un piatto tipico e immancabile è poi il brodo di arzilla con pasta e broccoli: un pesce non così frequentemente usato ma che è tuttavia molto apprezzato in questo pasto così caldo, corposo e gustoso, in grado di mettere d’accordo grandi e piccini. Segue poi come primo un bel piatto di spaghetti alle vongole veraci.   Come contorno invece vediamo protagonista l’insalata di puntarelle con condimento di aglio, olio e filetti di acciuga i quali rendono questa verdura particolarmente apprezzata e adatta all’accompagnamento dei piatti sopracitati, o per chi ha ancora spazio per qualcosa di meno leggero anche broccoletti e cicoria ripassati rimangono sempre un’ottima opzione. Il pranzo di Natale C’è solamente una portata che può aprire le danze del pranzo del 25 Dicembre: la stracciatella. Non di certo un gusto di gelato, si tratta altresì di un brodo di carne (solitamente gallina) con uovo sbattuto, pepe, sale, parmigiano, noce moscata e scorza di limone in grado di attribuirgli un sapore unico e speziato.  Tra i primi troviamo invece i cannelloni al forno con ripieno di carne o ricotta e spinaci a seconda dei gusti, lasagne o fettuccine all’uovo, rigorosamente fatte in casa, con ragù di carne.  Un secondo piatto che non può assolutamente mancare sono le costolette di abbacchio fritte, o in alternativa per chi vuole diminuire la quantità di cibi fritti, l’abbacchio allo scottadito con contorno di patate al forno.  I dolci natalizi Pensavate fosse finita qui? Chiaramente no e non potevamo di certo tralasciare i dolci.  Tra i più antichi troviamo il pangiallo, che trova le sue origini nell’Antica Roma e più precisamente durante l’età imperiale, ottenuto tramite l’impasto di frutta secca, miele e cedro candito, scorza di arancia e limone, sottoposto poi a cottura e ricoperto da uno strato di pastella. C’è poi similmente il panpepato, composto anch’esso da frutta secca, arancia e aggiunta di cacao o per gli amanti dei biscotti secchi i tozzetti romani, simili ai cantucci, composti da frutta secca e spezie varie come la cannella.   Il Natale senza del buon cibo in tavola non è sicuramente la stessa cosa, avere la possibilità di gustare queste prelibatezze circondati dal calore degli affetti è ciò che contribuisce a rendere questa festa così magica. Speriamo di avervi ispirato con questi piatti natalizi romani!  Vi aspettiamo al Ragno d’Oro!  

L’estate di San Martino: tra tradizione e gusto

Ogni anno, l’11 novembre, Roma celebra una tradizione che affonda le radici nel passato: quella della vendemmia e del vino novello, che proprio in questa data inizia a essere stappato e condiviso nelle osterie della città. La festa di San Martino, patrono dei contadini e dei vinai, non è solo una ricorrenza religiosa, ma anche un’occasione per godere della bellezza della città in un quadro autunnale in cui si intrecciano tradizione, buon cibo e un inaspettato tepore fuori stagione. Con un cielo azzurro, il termometro che sfiora i 20 gradi e l’odore invitante di caldarroste per le vie della capitale, i romani si apprestano a godersi al meglio il bel tempo prima dell’arrivo del freddo.  Perchè viene definita “L’estate di San Martino”? «L’estate di San Martino dura tre giorni e un pochinino» Tra le storie più celebri della figura del santo, indubbiamente si ricorda quella de “l’estate di San Martino”.  Secondo la leggenda, San Martino stava viaggiando attraverso la Gallia durante una giornata particolarmente fredda e tempestosa. Mentre si trovava nei pressi della città di Amiens, incontrò un mendicante tremante dal freddo. Vedendo la sua sofferenza, Martino, che all’epoca era un soldato romano, decise di strappare metà del suo mantello per coprire il povero uomo. Questo gesto di generosità improvvisa, cambiò la sorte di entrambi: subito dopo aver condiviso il mantello con il mendicante, la tempesta si placò, la pioggia cessò e il cielo si schiarì, facendo posto a un raggio di sole che riscaldò l’ambiente.  L’11 novembre, così, è simbolicamente connesso alla gioia di un’ultima festa prima dell’arrivo dell’inverno che segna la fine di un ciclo. Le sagre, le fiere e le celebrazioni in onore di San Martino sono momenti di condivisione, legati a un clima favorevole che invoglia la partecipazione alle attività all’aperto. Cosa fare a Roma «A San Martino ogni mosto diventa vino»  Una visita al Vaticano può essere il punto culminante di una giornata alla scoperta di Roma. Dopo aver ammirato la maestosità di San Pietro, puoi passeggiare lungo le strade del Borgo e immergerti nella Roma papalina, ricca di storia e tradizioni secolari. Se San Pietro è la spiritualità, i Musei Vaticani sono la ricchezza artistica. Con una delle collezioni d’arte più prestigiose del mondo, i musei ospitano opere che spaziano dall’arte antica alla rinascimentale, dai reperti egizi alle sculture romane. I sapori autentici sono parte integrante del viaggio: nel cuore della nostra osteria, ogni piatto racconta la storia di Roma, ma l’esperienza diventa ancora più ricca quando i piatti sono accompagnati dai vini locali che esaltano ogni singola portata. Quale miglior modo per celebrare la festa di San Martino? Ti invitiamo a scoprire la nostra carta dei vini, perfetti per accompagnare i piatti tipici della nostra tradizione. Il vino non è solo una bevanda, ma un viaggio che completa e arricchisce ogni specialità! Vieni a trovarci, prenota il tuo tavolo e rendi la tua giornata memorabile!