Autunno a Roma: 5 esperienze da vivere tra sapori, passeggiate e cultura

Quando le foglie degli alberi si tingono di oro e rame e l’aria si fa più fresca, Roma mostra un volto nuovo: più intimo, autentico, perfetto per chi vuole godersi la città fuori stagione. In questo periodo, il quartiere Prati (dove si trova il nostro ristorante) diventa punto di partenza ideale per vivere l’autunno romano. Ecco cinque attività imperdibili per chi visita Roma in autunno (e molti si possono combinare con una sosta conviviale dal Ragno d’Oro). 1. Passeggiate nei parchi e tra le ville romane L’autunno trasforma i parchi della capitale in gallerie di colore. Luoghi come Villa Borghese o Villa Doria Pamphili offrono scenari ideali per una camminata rilassata, tra alberi e laghetti, in un’atmosfera che sa di quiete romana. Inoltre, percorrere la Via Appia Antica con i suoi pini secolari e le rovine immerse nel bosco è un’esperienza suggestiva che l’autunno esalta. Ma non è solo la natura a stupire: anche i percorsi urbani raccontano storie. Una meta imperdibile per chi ama la Roma più autentica è il Passetto di Borgo, il suggestivo passaggio sopraelevato che collega Castel Sant’Angelo con Città del Vaticano, recentemente riaperto al pubblico. Questo antico corridoio papale, lungo circa 800 metri, offre una prospettiva inedita sui tetti del rione Borgo e sul cupolone di San Pietro, diventando una tappa ideale per una passeggiata d’autunno tra arte, spiritualità e segreti storici. 2. Sapori d’autunno: tartufo, vini nuovi e piatti stagionali Con l’arrivo della stagione fredda, Roma propone un repertorio gastronomico ricco: tartufo, funghi, zucca, vino novello. In autunno i sapori si fanno più decisi. È il momento ideale per abbandonare le insalatone fresche e scoprire piatti profondi della cucina romana, come primi cremosi o stufati, perfetti con un buon bicchiere. Dal Ragno d’Oro, nei menù stagionali, trovi ingredienti di stagione selezionati per restituire tutta la forza dell’autunno romano. 3. Cultura, mostre e festival: Roma si risveglia L’autunno a Roma non è solo una stagione di colori, ma anche di idee e creatività. Dopo la calma estiva, la città torna a riempirsi di eventi culturali, mostre d’arte, festival e spettacoli che animano teatri, piazze e musei. È il momento perfetto per scoprire la capitale attraverso esperienze che uniscono cultura e emozione. Ogni anno, tra ottobre e novembre, si accendono i riflettori sulla Festa del Cinema di Roma, uno degli appuntamenti più attesi, che porta sul red carpet dell’Auditorium Parco della Musica registi e attori da tutto il mondo. Ma il calendario autunnale non si ferma qui: i Musei Capitolini, la Galleria Borghese e il MAXXI ospitano esposizioni temporanee e retrospettive dedicate ai grandi maestri dell’arte, mentre le Gallerie d’Arte contemporanea di Trastevere e del quartiere Flaminio offrono percorsi più sperimentali. Per chi ama la musica, l’autunno romano è la stagione del Roma Jazz Festival, che ogni anno porta sul palco artisti internazionali in una cornice elegante e intima, e del Festival delle Letterature, che celebra la parola scritta tra incontri con autori e reading sotto le stelle. 4. Shopping e pause chic tra le vie di Roma Con l’autunno arrivano anche le nuove collezioni, boutique, vetrine e atmosfere urbane avvolgenti. A Roma, zone come via del Corso o via dei Condotti-Via Borgognona combinano shopping e charme; gli acquisti e le passeggiate continuano anche in via Cola di Rienzo nel quartiere Prati, ricco di diversi negozi artigianali e non, che offrono momenti di svago e benessere. Una buona idea: concedersi una pausa pranzo o un aperitivo da Il Ragno d’Oro, prima di tornare alle vetrine. 5. Atmosfera romantica, tramonti e scorci nascosti Uno dei luoghi più amati per ammirare il tramonto è il Giardino degli Aranci, sull’Aventino, da cui si gode una vista mozzafiato sulla Cupola di San Pietro. Poco distante, il celebre “Buco della Serratura” rivela una prospettiva unica sulla città, incorniciando perfettamente la Basilica in un gioco di luci e ombre che al calar del sole diventa pura magia. Anche la Terrazza del Pincio, a Villa Borghese, regala scorci spettacolari: dalle sue balaustre si può ammirare Piazza del Popolo che si accende di sfumature aranciate, mentre la città si prepara alla sera. Per chi ama la fotografia, questo è il momento ideale per catturare Roma nella sua veste più autentica: i riflessi del Tevere al tramonto, le foglie che cadono lungo i viali alberati e i monumenti che si tingono di oro e rame. Ma l’autunno romano non è fatto solo di panorami: è anche il tempo perfetto per perdersi tra i vicoli meno battuti, come quelli del Ghetto Ebraico, del Rione Monti o di Trastevere, dove si respira una Roma più tranquilla, fatta di botteghe storiche, lanterne accese e chiacchiere che riecheggiano tra le piazzette. Camminare per la città in questa stagione significa riscoprire il piacere della lentezza, lasciandosi sorprendere da angoli silenziosi e scorci nascosti che solo l’autunno riesce a rendere così suggestivi. Se hai passato la giornata esplorando Roma, tra passeggiate nel parco, mostra o shopping, concediti il relax che meriti. Dal Ragno d’Oro ti accogliamo con gusto autentico, atmosfera romana e piatti pensati per l’autunno: dalla pasta calda al piatto robusto, fino ai dolci di stagione. Ci troviamo nel quartiere Prati: facile da raggiungere, perfetto prima o dopo una serata in centro. Prenota il tuo tavolo: chiudere la giornata con una cena piena di sapore è il miglior modo per portare via da Roma un ricordo che resta…nella gola e nel cuore.
Il Festival del Cinema di Roma: cuore pulsante d’autunno

Ogni autunno Roma si accende di luci, tappeti rossi e cinefili da tutto il mondo: dal 15 al 26 ottobre 2025 c’è la 20ª edizione della Festa del Cinema di Roma, un evento internazionale che trasforma la Capitale in palcoscenico sotto le stelle. Ma cosa c’entra un’osteria romana come la nostra con il cinema? Molto più di quanto immagini. Questo periodo rappresenta un’occasione perfetta per coniugare cultura, atmosfera e piacere del palato, per chi ama sedersi in una sala e poi sedersi a tavola. Il Festival Il Festival del Cinema, che si tiene all’Auditorium Parco della Musica, ha ospitato numerose sale di proiezione, eventi correlati, red carpet e incontri con autori e attori. Quest’anno, la Festa ha compiuto 20 anni: un anniversario celebrato con una programmazione ricca: oltre 150 titoli tra film, documentari, retrospettive, eventi “Best of” e proiezioni speciali. Partiti il 15 ottobre con “La vita va così” di Riccardo Milani, si è chiuderà il 26 del mese. Il festival non resta confinato alla zona dell’Auditorium: gli eventi complementari si estendono in altri spazi culturali della città, coinvolgendo quartieri, sale d’arte, mostre e installazioni. Risulta chiaro che chi viene a Roma per il festival non cerca solo proiezioni, ma anche l’esperienza del “vivere Roma” e questo apre spazio al dialogo tra cinema e cibo. Cinema e cibo: una scena da vivere insieme Dopo una serata al cinema, non c’è nulla che scaldi il cuore come un piatto tipico romano. Un’amatriciana fumante, una carbonara ben tirata o un piatto stagionale con funghi: tutti offrono quel senso di radicamento, territorialità e convivialità che manca all’esperienza cinematografica in solitaria. Il cinema fa viaggiare, emozionare, riflettere. Il cibo fa la stessa cosa: ogni piatto ha una storia, un’origine, una cultura. Proporre piatti tipici è come offrire al pubblico una “scena extra”, un momento immersivo oltre la sala di proiezione. Consigli pratici per i visitatori del festival Il nostro locale si trova nel quartiere Prati: una posizione comoda per chi arriva da varie zone centrali. Prenota prima: nei giorni del festival molte sale, ristoranti e locali saranno pieni. Offriamo piatti caldi, tradizionali e porzioni “giuste” per chi non desidera mangiare in modo pesante prima di tornare in hotel o proseguire la serata. Se in questo periodo ti trovi a Roma per il Festival del Cinema, non lasciare che l’esperienza finisca alla sala cinematografica. Vieni a pranzo o a cena da Il Ragno D’Oro: ti aspettiamo con piatti tipici romani, atmosfera calorosa e la voglia di trasformare una serata di cinema in un ricordo indimenticabile. Prenota il tuo tavolo o chiedici il piatto di stagione da gustare mentre ti lasci ispirare dal grande schermo!
Piatti autunnali della cucina romana: sapori tipici da gustare

Con l’arrivo dell’autunno, Roma cambia volto: le strade si colorano di sfumature calde, l’aria si fa più frizzante e nelle tavole arrivano ingredienti di stagione che arricchiscono i piatti della tradizione. La cucina romana, famosa per la sua genuinità e intensità di sapori, trova proprio in questa stagione un alleato perfetto per piatti ricchi e avvolgenti. Scopriamo insieme diversi piatti autunnali tipici romani, alcuni dei quali potranno essere gustati a Il Ragno d’Oro, la storica osteria di Prati. 1. Funghi e pasta fresca: un binomio irresistibile I funghi porcini e gli champignon sono protagonisti indiscussi delle ricette autunnali romane. In genere sono abbinati a tagliatelle fresche o a un ricco risotto, profumato e cremoso, che racconta i sapori del bosco (dove è sempre piacevole fare una bella passeggiata durante le fresche giornate autunnali). 2. La cicoria ripassata: contorno romano per eccellenza L’autunno porta in tavola verdure dal carattere deciso, la cicoria ripassata in padella con aglio, olio e peperoncino è uno dei contorni più amati a Roma: amara al punto giusto, perfetta per accompagnare secondi di carne come la coda alla vaccinara o la trippa. 3. Coda alla vaccinara: il comfort food romano Se c’è un piatto che sa di autunno è proprio questo: la coda alla vaccinara, lenta da cucinare e ricca di sapori, è uno stufato di carne accompagnato con verdure e un tocco di cacao amaro. Un classico della cucina povera romana che oggi conquista i palati di chi cerca piatti autentici e senza tempo. 4. Patate al forno e abbacchio: l’accoppiata vincente Le patate arrosto sono protagoniste delle tavole romane in ogni stagione, ma in autunno accompagnano alla perfezione uno dei secondi più iconici: l’abbacchio al forno. Un piatto che unisce la tenerezza della carne al profumo delle erbe mediterranee…semplicemente unico, provare per credere! 5. Zucca: dolcezza, colore e versatilità L’autunno porta con sé il ritorno della zucca nei banchi del mercato e nelle cucine romane: un ingrediente che con il suo colore caldo e il sapore dolce-terroso riesce a trasformare piatti semplici in esperienze confortanti. Anche se non ci sono piatti antichissimi con la zucca documentati come parte inderogabile della tradizione romana più arcaica, negli ultimi decenni questo prodotto è entrato stabilmente nel repertorio romano di stagione, abbinato a formaggi, pasta, erbe aromatiche e spesso reinterpretato con tocchi moderni, pur rispettando il carattere rustico della cucina romana. Alcuni esempi di piatti classici rivisitati: l’intramontabile cacio e pepe con zucca e gli gnocchi romani. Questi ultimi sono preparati con semolino con aggiunta di zucca. 6. Zuppe di legumi: tradizione e calore Con il primo freddo, non può mancare una calda zuppa di fagioli o di ceci, spesso arricchita con pasta corta o con crostini di pane casereccio. Ricette semplici e intramontabili che riscaldano il corpo e lo spirito, proprio come vuole la cucina romana delle origini. 7. Dolci e frutta autunnali Per concludere in dolcezza, la tradizione romana propone le caldarroste, da mangiare tostate o come parte integrante di torte o lieviti, magari accompagnate da un bicchiere di vino novello. Un abbinamento che profuma di feste popolari e richiama il senso di comunità tipico delle osterie, per calarsi in un’atmosfera speciale. Inoltre nella nostra osteria, potrete trovare un dessert perfetto per questa stagione: il sorbetto ai cachi, con aggiunta di panna e scaglie di cioccolato fondente. L’autunno romano è un invito a tavola: piatti caldi, genuini e legati alla tradizione che trovano nuova vita anche nella cucina del Ragno d’Oro. Se sei a Roma e ti trovi nel quartiere Prati, passa a trovarci: ti aspetta un menù genuino che profuma di storia e convivialità. Contattaci subito per prenotare in anticipo il tuo tavolo!
Curiosità storiche sulla cucina romana

Roma non è fatta solo di monumenti, ma anche di sapori con radici antichissime. Dalle tavole dei patrizi ai banchetti imperiali, la cucina romana racconta storie di impero, innovazione e convivialità. Scopriamo insieme alcune curiosità sorprendenti dietro alcuni dei piatti che ancora oggi celebriamo. 1. Il garum: la salsa dei romani Prodotta fermentando pesce azzurro come le sardine in sale e interiora sotto il sole, il garum era il condimento principe nell’antica Roma, usato come sale liquido e persino nelle ricette dolci. Grazie a una recente analisi di DNA da vasche risalenti a 1.800 anni fa, oggi si conferma che il garum era fatto soprattutto con sardine, ricco in umami e esportato in tutto l’Impero e può essere considerato una sorta di ketchup del passato. Era così richiesto che esistevano stabilimenti specializzati nella sua produzione, con una rete commerciale che lo portava fino in Gallia e Britannia. 2. Vino e oenogarum: miscele audaci Il vino romano era spesso diluito con acqua o addirittura aceto. In alcune varianti pregiate, l’oenogarum, vino vecchio e il garum si fondevano per creare una salsa acidula e saporita, utilizzata come condimento o bevanda intrigante. I romani credevano che bere vino puro fosse da barbari e lo amavano aromatizzato con miele, spezie o petali di rosa. 3. La trippa alla romana, da piatto povero a simbolo Un tempo nutrimento essenziale per i lavoratori del Mattatoio, la trippa è diventata un pilastro della cucina romana tradizionale, impreziosita da pomodoro, menta fresca e pecorino: una testimonianza di come il “quinto quarto” (frattaglie, interiora e parti meno pregiate) sia diventato arte popolare. 4. Legumi e formaggi: il cuore della tavola popolare Fagioli, lenticchie, ceci e formaggi di pecora erano alla base della dieta dei plebei. Questi ultimi venivano persino regalati durante i Saturnalia, antiche festività dedicate al dio Saturno dove erano previsti banchetti e scambi di doni, con dediche in versi poetiche e profumati con miele o erbe. 5. Thermopolia e Isicia Omentata: quando il fast food era già romano Le tabernae servivano pasti veloci soprattutto alle classi lavoratrici. Tra i piatti più curiosi: l’Isicia Omentata, polpette o “burger” di carne, un antenato dell’hamburger moderno, condito con garum e spezie. I thermopolia, veri e propri chioschi con pentole incassate in banconi in muratura, rappresentavano il cuore del pasto veloce per chi non poteva cucinare in casa. 6. Dolce e salato: le ricette più particolari I romani amavano combinazioni audaci: patina di pere con uova, miele, pepe e garum; gustum de praecoquis con albicocche speziate in salsa dolce-piccante. Mix che stupiscono il palato moderno. Queste ricette, tramandate da Apicio nel suo “De Re Coquinaria”, erano destinate a sorprendere gli ospiti e riflettevano un gusto per l’esotico e il contrasto dei sapori. 7. Le spezie dell’Impero Nel Foro Romano sorgeva il “Pepper Warehouse” (Horrea Piperataria), dove venivano stoccati pepe e spezie importate da India ed Egitto, un vero simbolo del potere imperiale e del controllo del commercio di aromi preziosi. Il pepe nero era talmente prezioso da essere usato anche come moneta di scambio e donato come omaggio diplomatico. 8. Pane e socialità Il pane, nato nel I secolo d.C., era il cibo principale e accompagnava ciascun pasto, proposto in versioni differenziate in base alla classe sociale: integrale, farro, siligineus e persino le gallette. Ad ogni modo a Roma e in tutto l’Impero veniva così assicurato anche ai soldati, marinai nella loro variante personale e ai cittadini più poveri, affinché nessuno rimanesse senza. Le panetterie infatti erano diffusissime e spesso legate a una domus o a una bottega artigianale. Ogni piatto romano conserva echi del passato: un mix di pragmatismo, gusto, fantasia ed economia. Vieni a scoprirne le varianti dell’attualità al Ragno d’Oro, dove la tradizione incontra il sapore della Roma moderna.
Estate a Roma: gli eventi imperdibili della capitale

Quando il sole cala, la capitale si illumina e diventa un palcoscenico che ospita attività e attrazioni in grado di accontentare grandi e piccini. In questo articolo ti parleremo dell’estate a Roma e degli eventi imperdibili di questa stagione! Tevere Expo Proprio sulle sponde del Lungotevere tra Ponte Sublicio e Ponte Sisto, questo evento si presenta come una vera e propria tradizione dell’estate romana. Musica, luci, giochi e colori animano questa zona, già nota per la sua vitalità e bellezza senza tempo. Il Tevere Expo è un evento a ingresso gratuito, al quale potrai accedere ogni sera fino al 24 Agosto 2025, dalle ore 19:00 alle 2:00. Troverai stand artigianali e gastronomici, concerti dal vivo, talk culturali, spettacoli e allestimenti luminosi perfetti per le tue foto e video ricordo da condividere sulle piattaforme social. Raggiungibile tramite tram 8 o bus 23, H, 280 nel cuore di Trastevere. Testaccio Estate Nel cuore del quartiere Testaccio, la Città dell’Altra Economia ospita un festival urbano che unisce musica live, cultura e arte, food e cinema ad ingresso gratuito sotto le stelle. Potrai approfittarne fino al 30 settembre 2025 e il programma è veramente vasto e ricco di esperienze da non perdere. Perfetto sia per i giovani in cerca di serate entusiasmanti che per le famiglie con bambini, grazie all’apposita area giochi e relax. Sono previsti DJ set, live band e stand-up comedy e proiezioni quotidiane di film classici e d’autore. Questo evento è facilmente raggiungibile dalla fermata della metro B Piramide, camminando per circa 10 minuti o prendendo il bus 170 e tram 3. Cinema all’aperto Rimanendo a tema cinema, la città di Roma ospita decine di rassegne diffuse tra ville storiche, parchi e piazze. Tra le location più amate dove poter immergersi in questa attività, ci sono: Casa del Cinema a Villa Borghese – raggiungibile tramite metro A, Spagna Parco degli Acquedotti – raggiungibile tramite metro A, Subaugusta Piazza San Cosimato (Trastevere) – raggiungibile tramite tram 8 Film italiani, internazionali, in lingua originale o per famiglie: l’atmosfera è magica, specialmente nei luoghi verdi come il Parco della Cervelletta o il Parco di Tor Sapienza. Un consiglio: porta un telo o una sedia pieghevole e goditi al meglio la serata, sotto le stelle! Peter Pan – Never Stop Dreaming (This Is Wonderland) Perfetta per i bambini, le famiglie e chi ama sognare in generale, il Giardino delle Cascate del Laghetto dell’EUR ospita, fino al 2 novembre 2025, una nuova tappa di “This Is Wonderland” con il nuovissimo parco a tema Peter Pan. Per questo evento è necessario un biglietto d’ingresso, disponibile per diverse fasce orarie che potete consultare sul sito ufficiale. Qui assisterai a spettacoli a tema, giochi in grado di coinvolgere persone di ogni età e approfittare della zona food e relax in un ambiente fatato e suggestivo, ideale per chi ama immortalare certi momenti. Raggiungibile a 5 minuti a piedi dalla fermata della metro B Palasport o tramite i bus 714 e 766. Eventi culturali La tradizionale estate romana propone un calendario ricco di eventi culturali, artistici e musicali in tutte le zone della città, anche quelle meno centrali, da giugno a settembre. Tra le attività principali meritano una menzione: le mostre al MACRO, al Mattatoio e al Palazzo delle Esposizioni; performance live nei parchi e nei cortili; ingressi serali nei musei comunali; visita serale alla Villa di Massenzio sull’Appia Antica, per un mix perfetto tra storia e magia sotto le stelle. Che tu stia cercando idee per una serata romantica a Roma, un’uscita in famiglia, o semplicemente un modo per vivere la città anche d’estate, questi eventi ti faranno riscoprire il fascino eterno della capitale. Non servono lunghe partenze: basta un tramonto sul Tevere o una proiezione tra gli alberi per sentirsi altrove. Hai già scelto dove andare? Salva questa guida e condividila con chi cerca ispirazione per le serate estive a Roma. Nel frattempo ti ricordiamo che ti aspettiamo al Ragno D’Oro da settembre!
Curiosità sulla festa di San Pietro e Paolo

Il 29 giugno è il giorno in cui la Città Eterna si veste a festa per celebrare i suoi patroni, i Santi Pietro e Paolo. Due figure monumentali, così diverse tra loro eppure così legate, che insieme hanno posto le basi della Chiesa Cristiana come la conosciamo oggi. In questo articolo, approfondiremo l’affascinante storia di questi due grandi apostoli! La festa che unisce tradizione e fede Innanzitutto, è importante sapere che la festa di San Pietro e Paolo è una celebrazione antichissima, così tanto da precedere persino il Natale. Questa ricorrenza speciale unisce i cristiani di tutto il mondo nel ricordo di questi due straordinari apostoli. Questa data commemora il loro martirio avvenuto a Roma sotto l’imperatore Nerone. È molto probabile, però, che la scelta del giorno derivi dalla volontà di cristianizzare una festa pagana dedicata a Romolo e Remo, fondatori di Roma. In tal modo, si volle celebrare la nascita di una “nuova Roma cristiana” attraverso i fondatori della Chiesa. San Pietro: la roccia della Chiesa Il suo nome originale era Simone, un semplice pescatore del lago di Galilea. Non era un intellettuale né un nobile, ma un uomo del popolo, con le mani sporche di rete e il carattere schietto, impulsivo. Era un uomo che, in un momento di fede ardente, camminò sulle acque verso Gesù, e in un altro di debolezza umana, lo rinnegò per ben tre volte, per poi pentirsene amaramente. Eppure, Gesù lo scelse per una missione incredibile. “Tu sei Pietro (che significa ‘roccia’), e su questa roccia edificherò la mia Chiesa,” (Matteo 16,17-19, La Sacra Bibbia) gli disse il Maestro, affidandogli le chiavi del Regno dei Cieli. Pietro divenne il capo degli Apostoli, la guida sicura per la neonata comunità cristiana dopo la Pasqua. Fu lui a parlare con coraggio il giorno di Pentecoste, spingendo migliaia di persone a convertirsi. La sua storia di pentimento e fedeltà, culminata nel martirio a Roma – dove, per umiltà, chiese di essere crocifisso a testa in giù – lo rende un simbolo di speranza e redenzione per tutti. San Paolo: l’apostolo dei Gentili Dall’altra parte abbiamo Paolo, nato Saulo, una figura interessante e al tempo stesso complessa. Era un ebreo ellenizzato, un cittadino romano colto e un fariseo zelante, formato ai piedi di Gamaliele, uno dei più grandi maestri della legge ebraica. All’inizio, dedicò la prima parte della propria vita a perseguitare i cristiani, che considerava una pericolosa setta da estirpare. Ma la sua vita prese una svolta radicale in un modo spettacolare: sulla via di Damasco, fu accecato da una luce divina e udì la voce di Gesù che gli chiedeva: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?” (Atti 9, 4, La Sacra Bibbia) Fu una conversione sconvolgente, che lo trasformò da persecutore ad ardente apostolo di Cristo. Paolo non aveva mai conosciuto Gesù in vita, eppure divenne il suo più grande messaggero, l’Apostolo delle Genti. La sua missione fu quella di portare il Vangelo oltre i confini del popolo ebraico, ai “gentili”, ovvero i pagani. Viaggiò instancabilmente per tutto il Mediterraneo, fondando comunità e scrivendo lettere che sono diventate testi fondamentali del Nuovo Testamento (e prime vere opere di teologia cristiana). Il suo martirio a Roma, per decapitazione, segnò la fine di una vita dedicata interamente alla diffusione della Buona Novella. La festa a Roma Il 29 giugno è quindi una festa che celebra questa unione unica di forze e carismi diversi. È una giornata carica di storia, fede e tradizioni che affascinano sia i romani che i turisti. Un appuntamento imperdibile è la Santa Messa della Solennità alle 10:30 nella Basilica di Santa Maria ad Martyres, il famoso Pantheon. Questa celebrazione unica si svolge in uno dei monumenti più iconici di Roma. La messa sarà arricchita dalla musica del Coro della Basilica e del Coro Salvo D’Acquisto, rendendo l’atmosfera ancora più solenne e suggestiva. Segue poi uno degli eventi più attesi della festa ovvero la tradizionale infiorata. Già dalle prime ore del mattino, Via della Conciliazione, Piazza Pio XII e Piazza San Pietro si trasformeranno in un tripudio di colori con magnifici tappeti fioriti, realizzati con maestria da volontari e artisti che allestiranno splendidi quadri floreali. La sera del 29 giugno, la magia prende vita con la storica Girandola di Castel Sant’Angelo, uno straordinario show di fuochi d’artificio le cui origini risalgono al 1481, che illuminerà la notte romana. Contemporaneamente, presso la Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura, le celebrazioni avranno inizio con la tradizionale Processione con la Reliquia delle Catene di San Paolo. A seguire, la basilica ospiterà una serata di intrattenimento musicale, unendo devozione e festa in un’unica, indimenticabile esperienza. E per concludere una giornata indimenticabile nella Capitale, dopo aver vissuto le emozioni della festa, perché non regalarsi un’autentica esperienza culinaria? Ti aspettiamo all’Osteria Romana Ragno d’Oro per gustare il meglio della tradizione e molto di più! Prenota ora il tuo tavolo!
Curiosità che non sapevi sul quartiere Prati

Ad oggi il quartiere Prati è uno dei luoghi più affollati e storici di Roma, colmo di arte e tradizione. Eppure, questo luogo cela alcune curiosità inaspettate. Oggi siamo qui per condividerle in questo articolo! Le origini del nome Fino al 1883, questa zona oggi nota come quartiere Prati, comprendeva dei vastissimi campi coltivati e naturali, paludi che solamente successivamente sono state bonificate e qualche casale agricolo isolato, mentre nell’ancora più antica epoca romana era comune trovare canneti e vigneti, proprietà di Domizia. Un tempo chiamato “Prati di Castello” in riferimento alla vicinanza al famosissimo Castel Sant’Angelo, da questo mantiene attualmente il suo nome “Prati”, simbolo di ciò che era in antichità. Con la presa di Roma nel 1870 e il successivo Piano del 1883, quest’ampia area naturale è stata urbanizzata ed edificata per arrivare a ciò che ci è familiare nell’attualità, con la costituzione ufficiale del rione nell’agosto del 1921. Prati: in origine un quartiere laico Oggi, quando pensiamo a questo iconico quartiere romano, siamo abituati ad associarlo ai grandi gruppi di turisti e religiosi che colorano le strade, mossi dalla loro fede e dalla volontà di visitare i punti di culto del Cristianesimo, fiorenti in questa specifica zona. Vi stupirà forse sapere che, a seguito dell’ordinanza del 1883, la Giunta Comunale di Roma indicò una predisposizione molto specifica per la nuova urbanizzazione della zona: era fondamentale che la visione della cupola di San Pietro venisse ostacolata con qualsiasi mezzo. Questo è spiegato dal fatto che quell’epoca storica era caratterizzata da tensioni tra lo Stato e la Chiesa; siamo infatti nell’Italia post-unitaria e non era un segreto la diffusa presa di posizione contro il clero. È così che questa zona prese l’incarico di ospitare le strutture amministrative e militari del Regno d’Italia, basta infatti notare come i nomi delle vie facciano ancora riferimento ai grandi condottieri, figure letterarie e laiche ed eroi del Risorgimento dai quali prende il nome la storica piazza. Le differenze tra ieri e oggi Da un’area di sconfinato verde a una zona elegante e colma di sapere, dall’antico alla modernità che si respira adesso. Ad oggi e rispetto al passato, il Rione Prati è una zona sempre più commerciale e turistica, piena di attrazioni culturali e legate all’intrattenimento in senso più vasto, come i tanti mercati tra cui spicca il Mercato Trionfale, che contribuiscono ad animare le vie o edifici che ospitano organi di importanza nazionale, come la Corte di Cassazione in Piazza Cavour. Chiaro è come la sua economia non si basi più sul mero aspetto agricolo. A livello edilizio invece si può osservare come se un tempo c’era più irregolarità, con uno stile Liberty predominante ed edifici di dimensioni differenti, oggi invece lo stile che lo caratterizza è umbertino, con forti geometrie e simmetrie che gli conferiscono la sua iconica eleganza. Queste differenze odierne gli conferiscono un valore immobiliare prestigioso, decisamente da non sottovalutare. È sicuramente molto interessante scoprire come a volte ciò a cui siamo abituati può nascondere delle origini pressoché opposte. Speriamo di avervi dato qualche spunto culturale in più con questo articolo, da ricordare la prossima volta che deciderete di immergervi nelle strade di uno dei rioni più popolosi della splendida città di Roma. E se nel passeggiare vi verrà un certo languorino, ricordate che noi del Ragno D’Oro vi aspettiamo a braccia aperte tutti i giorni in Via Silla 26. Contattateci ora per prenotare il vostro tavolo!
I dolci di Pasqua a Roma e nel Lazio

Il gioioso periodo pasquale si avvicina e con esso le tavole si riempiono di leccornie. In questo articolo vedremo quali sono i dolci di Pasqua a Roma e nel Lazio, che da sempre regalano gusto e colore a questa importante festività rendendola ancora più magica e caratteristica. Pizza dolce romana Anche meglio nota come pizza cresciuta, si tratta non di una vera e propria pizza, ma di una torta alta e soffice, la cui preparazione richiede minimo due giornate e tanta pazienza. Presente anche nella sua versione salata, in questo spazio ci dedicheremo alla descrizione della versione dolce, con il suo particolare gusto alla cannella e la presenza di agrumi canditi. Ogni famiglia tuttavia dispone del suo asso nella manica per la preparazione di questa pietanza tipica del territorio laziale, infatti in alcune sue versioni possiamo trovare l’anice in semi, la noce moscata e/o liquori come l’alchermes o il maraschino. In ogni sua variante rimane comunque un dolce molto amato e immancabile durante questo periodo festivo. Pizza sbattuta Arriviamo dunque alla seconda pizza dolce tipica del territorio romano, ma anche in questo caso non si tratta di una vera pizza. La pizza sbattuta prende questo nome dalla sua lavorazione, infatti si tratta di una torta molto soffice e leggera priva di lievito, perfetta per essere accompagnata da creme dolci o uova pasquali al cioccolato. Per darle forma è necessario sbattere le uova e lo zucchero per molto tempo, almeno un’ora, in modo da ottenere un composto spumoso e chiaro al quale di solito si aggiunge un po’ di scorza di limone e zucchero a velo per concludere in bellezza. Tortano di Pasqua Si tratta di una variante della torta pasquale del basso Lazio, decorata esternamente con una glassa a base d’albume e zucchero chiamata “naspro”, guarnita secondo le proprie preferenze con zuccherini colorati e confettini. Il tortano è un dolce lievitato per ore che, ad esclusione della glassa, rimane poco dolce. Infatti il sapore caratteristico è dato dalla presenza dei semi di anice nell’impasto e il liquore. Presente anche nella sua variante con forma tipica a ciambella chiamata tortero di Lenola, alla quale solitamente non vengono aggiunti gli zuccherini esterni. Torta Pasqualina Verso Anagni troviamo invece la torta pasqualina, simile a una crostata farcita: questo tipico dolce della Ciociaria presenta una frolla esterna fragrante e un morbido ripieno di ricotta, rhum e alchermes. In conclusione, quando la Pasqua si avvicina il Lazio viene travolto dai sapori e gli odori di questi splendidi dolci, parte integrante della tradizione. Infatti, quelli da noi elencati in questo articolo sono solamente alcuni tra i più conosciuti, ma vi invitiamo a esplorare questa regione ricca di storia e cultura per scovare altre varianti, simili negli ingredienti ma diverse nella forma e nella storia.
Le verdure di marzo

La primavera è in arrivo e con essa una piacevole aria di cambiamento, che si riflette anche nella scelta delle materie prime. In questo articolo andremo a vedere quali sono le verdure di Marzo e in che modo possono essere usate in cucina. Carciofi Popolari nella cucina romana, i carciofi sono tra i protagonisti assoluti di questa stagione. Con il loro gusto inconfondibile, possiedono molti effetti benefici per diverse aree del corpo umano. Sono infatti ricchi di fibre e contribuiscono alla regolarità intestinale favorendo la digestione. In aggiunta contengono potassio, sostengono la salute cardiovascolare e rafforzano il sistema immunitario grazie alla presenza di vitamina A, B e C e K. Versatili e gustosi li troviamo in tante ricette e a Roma non si può non provare la loro celebre variante “alla Giudia” la quale prevede una croccante frittura, che li rende perfetti sia come antipasto che come contorno o secondo di verdura. Per scoprire di più sull’importanza di questa verdura nella tradizione romana leggi il nostro articolo dedicato! Asparagi Ricchi d’acqua, vitamine A, C e E e sali minerali, poveri di grassi e privi di colesterolo, gli asparagi si fanno spazio in primavera, pronti più che mai a rendere gustosissime molte delle vostre pietanze. Così come i loro cugini carciofi, sono un alimento da introdurre nella propria dieta per i numerosi benefici che sono in grado di apportare alla vostra salute. Come anticipato poc’anzi, questa verdura ha un importante potere diuretico che la rende particolarmente consigliabili per chi soffre di pressione alta e problemi di cuore; inoltre è molto importante per la salute dei muscoli e contribuisce a contrastare la formazione di cellulite. A Roma gli asparagi sono un ingrediente essenziale per la corretta riuscita della Vignarola Romana: si tratta di un tipico piatto a base di ortaggi freschi tra cui troviamo anche i già citati carciofi, insieme a fave, piselli e lattuga romana. Per gli amanti dei sapori forti è possibile arricchirla con del guanciale e una sfumata di vino. Questa ricetta è perfetta come contorno, secondo o si presta bene anche come un valido condimento per la pasta. Verdure amare Tra le verdure di stagione troviamo anche quelle amare, come la cicoria o le puntarelle. Queste portano con sé una notevole quantità di proprietà benefiche: sono utili per la regolazione delle quantità di zucchero nel sangue, nella digestione e contro la stitichezza, essenziali per il corretto funzionamento del fegato, rafforzano il sistema immunitario e sono ricche di vitamine, minerali e antiossidanti. Ma come si comportano in cucina? Le verdure amare primaverili sono ideali come contorno, leggermente ripassate in padella o alla griglia con un goccio d’olio in grado di esaltare il loro gusto unico e pungente, ma è possibile trovarle in molte ricette o in abbinamento ad altre materie prime come accade con le acciughe nel caso della tipica insalata romana di puntarelle. Vi aspettiamo tutti i giorni al Ragno D’Oro dove potrai gustare alcune di queste ricette che ogni giorno prepariamo con tutto l’amore e la cura prevista dalla tradizionale cucina romana. Contattaci subito per prenotare il tuo tavolo!
Il Carnevale nella tradizione romana

Ci troviamo adesso nel periodo più allegro dell’anno con maschere, festoni e coriandoli che popolano le piazze e le riempiono di colori, mentre dei piatti golosissimi riempiono le tavole degli italiani. In questo articolo parleremo del Carnevale nella tradizione culinaria romana, tenetevi pronti per dolci a volontà con frappe, castagnole e ravioli! Le frappe Fritte o al forno, le frappe sono delle croccanti strisce dorate, ricoperte da zucchero a velo. Potete trovarle sia semplici che aromatizzate alla vaniglia o a liquori di vario tipo e ricoperte di cioccolato per i più golosi. Vengono oggi considerate le discendenti delle antichissime frictilia romane, dei dolci tipici fritti nel grasso di maiale, i quali venivano distribuiti in strada in occasione delle Saturnali in cui si celebravano la gola e l’abbondanza della terra. Le castagnole Anche loro disponibili sia nella versione fritta che in una variante più leggera al forno, le castagnole sono il dolce per eccellenza quando si parla di Carnevale romano. La loro forma ricorda le castagne e da qui prendono il loro nome, si tratta però di palline di pasta cotta e ricoperta di zucchero semolato. Ce ne sono per tutti i gusti, infatti potete gustarle semplici o ripiene di crema pasticcera, ricotta o cioccolato. I ravioli Ultimi, ma non per bontà, troviamo i ravioli. Simili per forma alla celebre pasta, ma non fatevi ingannare: si tratta di veri e propri dolci! Fritti o al forno, il loro forte è il ripieno che nelle versioni più tradizionali prevede il cioccolato, la ricotta o persino la cannella, anche se ad oggi sono presenti tantissime varianti, come al gusto crema pasticcera o confetture di frutta. Adesso che vi abbiamo parlato di queste leccornie, non perdete tempo e correte a gustarle finché sono disponibili! Per un tuffo nella tradizione della cucina romana, vi aspettiamo tutti i giorni al Ragno D’Oro in Via Silla 26, 00192 Roma. Chiamaci al 06 321 2362 per prenotare un tavolo o usa il form sul nostro sito.